
Presentato il 28 ottobre 2022 al Circolo Ricreativo ENDAS La Gardela di via Portone a Ravenna il nuovo progetto dell’Associazione Dis-ORDINE: un itinerario per rendere visibile a turisti e cittadini aspetti meno noti della città del mosaico.
Alla presenza dell’Assessore alla Cultura e al Mosaico Fabio Sbaraglia, del Vicesindaco del Comune di Ravenna Eugenio Fusignani e del Dirigente del Liceo Artistico prof Gianluca Dradi, l’Associazione Dis-ORDINE presenta il progetto “Via Portone a Ravenna – Museo a cielo aperto”. Già nel 2015, la nuova targa in mosaico del noto Circolo La Gardela al civico 35 realizzata dal Liceo Artistico, definì la via “Strada dei mosaicisti”, preludio all’idea di “realizzare un Museo a cielo aperto segnalando con opere d’arte i punti in cui hanno abitato molti artisti e mosaicisti, da Antonio Rocchi e i fratelli Melano fino ai contemporanei”, spiega l’associazione.
A sette anni dalla sua costituzione, dopo la straordinaria esperienza del Giardino del Labirinto in via Port’Aurea di fronte al carcere di Ravenna, l’Associazione Dis-ORDINE si lancia in una nuova sfida nel segno del mosaico instaurando nuove collaborazioni con l’Amministrazione Comunale, le Scuole d’Arte di Ravenna, gli abitanti, gli operatori commerciali e i gestori dei locali delle vie Portone e Ghibuzza per un progetto che ponga in luce i linguaggi culturali e artistici della città di Ravenna attraverso le sue principali vocazioni territoriali come il mosaico, la musica e il buon cibo. “Il Museo del Mosaico di via Portone – afferma l’associazione – sarà supportato dalle tecnologia contemporanea con monitor, Qr code in mosaico collegati a video che raccontano la storia della strada e le biografie degli artisti, unendo così l’antico linguaggio del mosaico alle nuove tecnologie. Un nuovo itinerario per rendere visibile a turisti e cittadini aspetti meno noti della monumentale Ravenna Capitale del Mosaico, luoghi caratteristici di vissuto quotidiano di artisti ravennati di più generazioni, fonti di ispirazione e curiosità. Una stretta viuzza nel cuore dell’antico castrum romano, ritratta da Telemaco Signorini nel 1875 durante una sua visita in città in un dipinto considerato tra le prime opere dell’arte di quegli artisti poi definiti macchiaioli”.
Hanno già aderito a questo progetto il Circolo la Gardela di via Portone, il Circolo Aurora di via Ghibuzza sede Slow Food Ravenna, molti abitanti, l’Ordine della Casa Matha di Ravenna, artisti come il maestro scultore Mauro Bartolotti che ebbe a lungo lo studio in via Ghibuzza, i mosaicisti Giuliano Babini, Paolo Racagni, Brunetta Zavatti per Carlo Signorini, Giovanna Galli, l’Accademia di Belle Arti e il Liceo Artistico di Ravenna per la ricerca, installazione, arredo urbano, rilievi con i laboratori di architettura con i Roda Boys e il laboratorio di mosaico della professoressa Elena Pagani, in collaborazione con l’Ufficio Strade del Comune di Ravenna.