Ravenna città di artiste e di artisti

Articolo pubblicato nel Wall Street International Magazine – Arte
Un articolo di Mariella Busi de Logu

Ravenna città di artiste e di artisti
Dis-Ordine dei Cavalieri della Malta e di tutti i Colori

1 GIUGNO 2016 di MARIELLA BUSI DE LOGU
Per la grande poeta russa Marina Cvetaeva la creazione umana è un contraccolpo. Ecco le sue parole: “…una cosa mi colpisce, e io rispondo, contraccambio. Oppure la cosa mi interroga e io rispondo … Sempre dialogo, lotta, interazione. La cosa propone un enigma. Sotto il pennello – nella mano – la risposta. Risposta o ricerca della risposta una terza entità, nuova… “.

Oggi è il 13 maggio 20016. Sono seduta in seconda fila nell’aula della Casa Matha e ascolto Andrea Emiliani, un grande padre dei Beni Culturali, che ha ricevuto molti doni dalla natura, tra questi il dono di una parola chiara, colta e ironica. Il suo è lo sguardo rivolto al passato che usa per interrogare un presente che ha perduto la sua memoria. A volte raggiunge nel racconto punte di diamante, ne condivido tutto il percorso, e “in barba” ai superstiziosi (venerdì 13) oggi è una gran bella giornata. Questo, al quale sto assistendo è il primo evento organizzato dall’Associazione “Dis-Ordine dei Cavalieri della Malta e di tutti i Colori”. Andrea Emiliani ne è socio onorario e in questo incontro presenta il suo ultimo libro L’elogio della mano.
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Primo appuntamento dell’Associazione Dis-ORDINE: l’incontro con il prof. Andrea Emiliani

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“Non bisogna arrendersi – è il monito di Emiliani – alla dispersione del patrimonio delle Scuole d’Arte così come alla semplificazione delle Soprintendenze”

Venerdì 13 maggio 2016, nell’Aula Magna della Casa Matha, come primo appuntamento dell’Associazione Dis-ORDINE (associazione culturale ex allievi e insegnanti scuole d’arte), si è tenuto l’incontro con il prof.Andrea Emiliani. La giornata è stata presieduta dal prof. Landi che ha sottolineato come le espressioni del noto storico dell’arte ci aiutino a riflettere anche sul futuro delle arti applicate. Inoltre ha ringraziato Paolo Bezzi, Primo Massaro della Casa Matha, per l’ampia disponibilità dimostrata nell’accogliere le iniziative presenti e future dell’Associazione che ha già raccolto un folto numero di adesioni.

Il Vice Sindaco Giannantonio Mingozzi nel suo saluto di apertura si è speso a sostegno degli scopi dell’Associazione vedendo in essa un’iterlocutore sul mondo del mosaico ravennate e proponendo, non solo occasionali patrocini, ma una fattiva partecipazione anche da parte dell’Amministrazione.

La figura di Emiliani è stata introdotta dal prof. Pietro Lenzini che ha presentato l’amico e maestro focalizzando l’attenzione sul problema del tramando di manualità e progettualità insito nel suo ultimo libro “l’ELOGIO della MANO”. Generalizzazione è la parola d’ordine del cambiamento, e così scompaiono scuole e istituzioni culturali, il mosaico a Ravenna come il libro a Urbino.

Andrea Emiliani, con la lucida saggezza dei suoi 86 anni, ha incantato il pubblico con brani di vita professionale scritti tra gli scaffali dell’Istituto per i Beni Culturali dell’Emilia Romagna, di cui è stato fondatore, e della Soprintendenza bolognese assieme alle persone che gli hanno insegnato che il patrimonio culturale in Italia è l’unica vera fonte di ricchezza. Il noto storico dell’arte, scrive l’associazione, “non minimizza quando cita lo scempio che si sta perpetrando con la destrutturazione delle Soprintendenze in Italia, e si chiede come mai nessuno intervenga per fermare il fenomeno della globalizzazione selvaggia che frantuma la presenza e allontana gli esperti dal loro territorio. Il professore fa riferimento alla potenza cristologica di Papa Francesco: “Andate in piazza e parlate con la gente, poi tornate a casa per pregare e il giorno dopo tornate in piazza…”.  Confrontatevi personalmente quindi, questa è l’innovazione conservativa di Emiliani, incontratevi, parlatevi, scambiatevi opinioni dirette, cogliete il significato profondo delle espressioni, solo così nascono le passioni. È la passione per le cose semplici che ha suscitato il desiderio di scrivere “l’ELOGIO della MANO: l’innovazione conservativa”. “In questo libro si parla di tutto e di niente, di cose uniche, irripetibili, e della loro trasformazione”, dichiara l’autore. “Non bisogna arrendersi” è il monito di Emiliani, alla dispersione del patrimonio delle Scuole d’Arte così come alla semplificazione delle Soprintendenze”.

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L’elogio della mano – L’innovazione conservativa

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Incontro con l’autore Andrea Emiliani
Venerdì 13 Maggio 2016 ore 17.00 – Ordine della Casa Matha – P.zza Andrea Costa –Ravenna

Intervengono
Giannantonio Mingozzi – Vice Sindaco del Comune di Ravenna
Prof. Pietro Lenzini

L’Associazione ex-allievi e insegnanti delle Scuole d’Arte – Ravenna dis-ORDINE DEI CAVALIERI DELLA MALTA E DI TUTTI I COLORI organizza, per i propri associati, un incontro aperto al pubblico con Andrea Emiliani, autore di “l’ELOGIO della MANO”.

Nella pubblicazione è affrontato un tema cardine della nostra cultura, quello fabbrile, inteso come attività manuale, da sempre centrale per l’arte e l’artigianato, quel saper lavorare con le mani che nel corso degli ultimi anni si è andato progressivamente esaurendo e annullando.

Nel volume viene elaborato il concetto relativo alla creatività del gesto contrapposto alla scienza intesa come sapere accademico. L’incontro si presta a una riflessione sulla trasmissione del sapere artigianale e, contemporaneamente, a porre l’attenzione sul problema della conservazione del patrimonio culturale della città e del suo territorio. Il tema è quello della relazione tra processo creativo e trasformazione della materia e anche quello della manualità colta prerogativa dei mestieri d’arte che possono e devono ancora costituire spunti d’interesse per la creazione di nuove dimensioni d’intervento a tutela dei linguaggi artistici delle arti applicate e relative tecniche di restauro.

I mestieri d’arte che hanno consentito la caratterizzazione delle città storiche, sedimentando espressioni afferenti alle varie arti, possono ancora costituire modelli per la creazione di nuovi mestieri con nuove modalità progettuali. Dopo la licealizzazione delle ultime scuole d’arte, vanto tutto italiano, s’impone la necessità di riflettere sulla fondazione di una vera scuola professionale capace di ricostituire gli ambiti di trasmissione culturale di educazione diretta alla professione, come avveniva nelle botteghe rinascimentali: una nuova scuola d’arte in grado di valorizzare i talenti oltre i sistemi standard di misurazione delle conoscenze e, al tempo stesso, proporre modelli d’intelligenza manuale capaci di declinare il passato in futuro.

Ravenna, 6 maggio 2016